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Articoli in "Curiosità"
CENNI STORICI
POGGIO SAN LORENZO
La sua fondazione risale al XII secolo e si deve agli abitanti della vicina Capofarfa, abbandonata progressivamente per motivi ignoti; interessanti ritrovamenti archeologici di epoca romana testimoniano comunque la presenza dell’uomo fin dall’antichità. Fino al XVIII secolo fu feudo dell’abbazia di Farfa ma a partire al XV secolo fu in pratica governata dai membri delle potenti famiglie che si successero nella carica di abate commendatario, come gli Orsini, i Barberini, i Farnese e i Lante Della Rovere; infatti, l’abbazia, fondata verso il VII secolo, dopo aver raggiunto il momento di massimo splendore politico, economico e culturale nel corso dell’XI secolo, perse gradatamente il proprio potere a causa dell’irrefrenabile politica accentratrice esercitata dalla Santa Sede e delle mire espansionistiche delle potenti famiglie romane nella Sabina. Il toponimo è un composto di “poggio” e dell’agionimo San Lorenzo, dal nome del Santo Patrono. Nell’ambito del patrimonio storico-architettonico spicca la parrocchiale di San Lorenzo, risalente al Cinquecento ma completamente ricostruita alla fine del Settecento, contenente interessanti dipinti del XVI e XVII secolo; tratti di mura romane sono inglobati tra i resti del castello medievale. Lungo il borgo, proprio nella via principale del paese, si trova un bellissimo Frantoio Oleario con più di quattro secoli di storia; lo stesso è stato musealizzato dall’attuale proprietario che vi guiderà nella storia dell’olivicoltura dall’antica Roma fino ad oggi.
Ulteriori approfondimenti sul sito della Pro Loco.
Descrizione
POGGIO SAN LORENZO
Localizzazione
Poggio San Lorenzo si trova a cavallo del colle che domina tanto la nuova Salaria (ad ovest) ma soprattutto la vecchia e l’antica via del Sale (ad est). Intorno alla fine del 700 il paese venne chiamato, ma solo per poco tempo, Castel di Picte, dal nome di un nobile che vi fece costruire il castello. Il centro abitato e le antiche mura risalgono però al tempo dei romani La zona era infatti un “castrum romanum” grazie al quale si vigilava e si proteggeva il transito sulla via del Sale. Nella zona esposta a mezzogiorno sono ben visibili le mura con arcate realizzate con quadretti di pietra bianca posti l’uno accanto all’altro con la tecnica ad “opus reticolatum”. Poggio San Lorenzo conta 520 abitanti e si trova a 494 metri sul livello del mare. Il paesaggio è caratterizzato dalle terrazze d’olivo, ma non mancano altri esemplari di rara bellezza naturale..
Situata nella Sabina, nell’alto bacino del fiume Farfa, occupa una posizione abbastanza favorevole nell’ambito del sistema regionale dei collegamenti: ad appena un chilometro di distanza, infatti, corre la strada statale di grande comunicazione n. 4 Salaria, che collega la capitale con la costa adriatica passando per Rieti e Ascoli Piceno, nelle Marche; tramite questa scorrevole arteria si possono facilmente raggiungere il casello di Fiano Romano della diramazione Roma Nord dell’autostrada A1 del Sole (Milano-Roma-Napoli) e lo scalo ferroviario di riferimento sulla linea Terni-Rieti-L’Aquila-Sulmona, situati a 31 e 19 km. L’aeroporto intercontinentale e il porto commerciale distano rispettivamente 90 e 132 km. Ricade nella sfera di attrazione di Roma e Rieti sia per i rapporti con le istituzioni sia per le esigenze legate ai consumi e all’occupazione.
Nei pressi dei resti di quelle che furono, almeno così si narra, le Terme dell’imperatore Tito (località Valle Gemma), si può ammirare in tutta la sua magnificenza un Leccio secolare. A torto o a ragione la popolazione locale ne va fiera, sostenendo che sia il leccio più grande d’Europa. Visto il vicino “collega” di Canneto (Fara Sabina), che è l’ulivo più grande d’Europa, certamente il leccio di Poggio San Lorenzo merita a pieno titolo la fama che gli viene attribuita. Sempre fuori dal paese si trova la chiesa della Madonna dei Penitenti.
Comune collinare di fondazione medievale, le cui principali risorse economiche sono costituite dalle attività rurali e dal turismo, in sensibile crescita. I poggiani, il cui indice di vecchiaia è chiaramente superiore alla media, vivono concentrati prevalentemente nel capoluogo comunale. L’abitato, allungato su una dorsale collinare, attraversa una fase di sensibile espansione edilizia, che ne sta alterando l’originario e suggestivo aspetto medievale. Il comprensorio comunale, solcato da numerosi corsi d’acqua, presenta un profilo geometrico vario ma non aspro e mostra segni evidenti della secolare opera dell’uomo, volta ad adattare l’ambiente alle proprie esigenze; non mancano comunque zone di natura incontaminata, ammantate di scure formazioni di lecci e da fitti boschi di ornielli, cerri e aceri. L’intrico della vegetazione e la natura accidentata dei luoghi, ancora poco noti al turismo di massa, hanno permesso la sopravvivenza di svariate specie animali: non è difficile imbattersi in volpi, lepri, donnole e cinghiali e lungo il fiume Farfa si trovano addirittura rari esemplari di lontra. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggia San Lorenzo inginocchiato in preghiera; il Santo, vestito di una lunga tunica d’argento e scalzo, sostiene una graticola nera, strumento del suo martirio.